Presentazione di Romana Carini
Presentazione di Romana Carini:
“La Sincroterapia® è un’esperienza psicomotoria che aiuta al perfezionamento di Sé e alla conoscenza dell’altro, non solo con il mondo, ma nel mondo.
È proprio entrando a far parte dell’universo interiore, cercando di sentire, percepire intimamente le sensazioni-emozioni del corpo, i bisogni che esso esprime, che possiamo divenire partecipi dell’altro. Sentendoci però non come estranei differenziati, ma integrandoci in un disegno mentale universale d’umanità e fraternità.
È un’accettazione dell’altro partendo dall’accettazione di noi stessi, delle nostre carenze e debolezze, per non calarci nella” depressione”, nella nevrosi.
L’eliminazione della dicotomia infinito-finito per passare dal limitato finendo nell’illimitatezza dell’universo delle nostre capacità, possibilità.
Stili di mera fisiologia ci rivelano esclusivamente che noi viviamo solo parte dei neuroni che abbiamo a disposizione e non ci fa comprendere come sia importante un esercizio continuo e prolungato per far fruttare al meglio le nostre capacità. Emblema, simbolo, archetipo preumano è il movimento inteso come disciplina che di volta in volta fa sperimentare, giorno dopo giorno, con un intenso allenamento, le nostre capacità sensomotorie e allo stesso tempo quelle percettivo-coordinative e cinestesiche.
Allora perché non sfruttare tale metodo anche nella nostra vita? Facendo dei gesti ricorrenti, adoperando il tempo, sincronizzandoci e non facendoci trasportare, ma creando stimoli in modo da poterli sfruttare per noi.
Non è il tempo che passa inesorabile e c’investe, ma siamo noi a dirigerlo, a cogliere l’attimo, a fermarlo almeno per alcuni istanti fissandoci segni-mente. È la sensazione che si ha al momento del raggiungimento del successo, di uno scopo prefissato. È in quell’istante di soddisfazione personale che si può “godere” della vita, che ci mette sul “sei forte” e la “felicità di vivere” che ci si aliena dalle cose negative presenti portandoci in una dimensione alfa. Allora perché non far sì di allargare tale periodo non in un semplice attimo legato ad un successo importante, ma viverlo in pieno e in armonia con se stessi. È solo acquistando tale padronanza del proprio corpo che possiamo padroneggiare anche le situazioni difficili, più ingarbugliate, quelle che a prima vista ci sembrano inaccettabili e insormontabili. Fare della vita un gioco che va giocato con se stessi, facendo diventare la nostra vita un “teatro vivente” ove noi non siamo vittime delle circostanze, ma attori, protagonisti non dietro le scene, ma davanti, dentro, oltre il palcoscenico”.